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(Alfabetizzazione finanziaria e strumenti digitali)

Le sfide e le opportunità che il progetto vuole affrontare sono basate sulle seguenti scoperte;

- L’importanza dell’alfabetizzazione finanziaria per il tasso di sopravvivenza delle aziende di recente fondazione e il valore e l’importanza delle microimprese per lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro.

Lo scopo di ogni impresa è la generazione di profitto. Il successo di un’attività dipende dalla pianificazione e dalla stretta gestione delle risorse, dal saper far quadrare i conti e rivedere le strategie finanziarie quando necessario. Una gestione finanziaria efficace porta al risultato auspicato dall’iniziale investimento economico: il rendimento di quell’investimento sotto forma di profitto per i proprietari dell’impresa e gli stakeholder. Inoltre, l’alfabetizzazione finanziaria permette agli imprenditori di valutare la performance dell’impresa e giudicare quali aspetti funzionano e sono degni d’investimento e quali funzioni invece sono migliorabili, o semplicemente non necessarie o non profittevoli.

La relazione dell’UE di Novembre 2017 'SME Performance Review' evidenzia che per le imprese fondate da poco dai lavoratori autonomi i tassi di sopravvivenza si aggirano di solito tra il 30-60% dopo i primi 5 anni. Questo chiaramente evidenzia che la probabilità di fallimento per i neonati imprenditori è alta; ciò è preoccupante se si considera che nel 2016, nei 28 stati europei, 30.6 milioni d’individui erano lavoratori autonomi, cioè ben il 14 % del totale degli occupati in Europa.

La stessa relazione di Novembre 2017 'SME Performance Review' riporta anche che sostanzialmente, se si prendono in considerazione le aziende che sopravvivono, si osserva che la vasta maggioranza delle aziende create dai lavoratori autonomi non aumenta il numero d’impiegati nei cinque anni successivi alla sua creazione, ma vi è un sottogruppo (che rappresenta fino al 20 % delle aziende) che al contrario riesce ad aumentare il tasso d’impiego di più di 5 impiegati. Quindi, in combinazione con il numero di lavoratori autonomi puri, questo segmento ha un impatto considerevole sull’economia e specialmente sulla creazione di posti di lavoro. Il sondaggio ‘Future of Business Survey’ promosso da Facebook e dall’OECD, sottolinea come le aziende di grosse dimensioni valutino più positivamente la condizione in cui versano le loro attività in confronto a quelle più piccole. La ricerca dell’Euro barometro (2015) evidenzia anch’essa che le procedure burocratiche complicate, gli elevati costi di consegna e l’identificazione dei potenziali soci in affari rappresentano le principali barriere all’esportazione. Questi aspetti pongono una sfida nella curva d’apprendimento dei microimprenditori delle start up, una sfida superabile grazie alla possibilità d’accesso a dati utili e concreti relativi allo sviluppo delle loro attività.

- Strumenti digitali e piattaforme nell’internazionalizzazione delle microimprese.

La relazione di fine 2015 della Commissione Europea 'A Digital Single Market Strategia for Europe -Analysis and Evidence' indica chiaramente che il mercato europeo delle applicazioni per dispositivi mobili sta crescendo velocemente e il bisogno di sviluppatori di applicazioni è in continuo aumento. Tuttavia, la forza lavoro europea manca considerevolmente di formazione, di certificazioni ed esperienza nel campo delle tecnologie. L’Europa è in ritardo rispetto ai suoi principali competitori sulla ricerca nel campo dell’informatica e telecomunicazioni e sull’innovazione digitale.

Lo studio del 2017 dell’OECD ’ENTREPRENEURSHIP AT A GLANCE 2017’, illustra come lo sviluppo di strumenti e piattaforme digitali di facile accesso abbia offerto nuove occasioni alle microimprese di entrare nei mercati stranieri in un modo che sarebbe stato precedentemente inimmaginabile. Dati recenti riportati nel ‘Future of Business Survey’, un sondaggio mensile di Facebook, OECD e Banca Mondiale dedicato alle PMI con presenza digitale, mostra come gli imprenditori in proprio, nonostante la loro piccola dimensione, si concentrino sull’esportazione quale attività principale della loro attività proprio sfruttando a pieno gli strumenti digitali. Il sondaggio conferma anche le scoperte precedenti, cioè che le imprese che commerciano in campo internazionale sono più sicure sullo stato presente e futuro dei loro affari, ed è anche più probabile che queste abbiano prospettive positive in termini di creazione di posti di lavoro.